Il travaglio di parto. Come riconoscerlo

Novembre 16, 2020 by Giuseppe Cenzato0
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Il travaglio di parto. Come riconoscerlo

Dare pratici consigli, in medicina, può essere sempre utile.

In momenti di tensione, come quello del probabile inizio del travaglio di parto, bisogna essere sicuri di trovarsi realmente in questa fase, per non correre il rischio di recarsi in luogo di cura e sentirsi dire che il travaglio non è ancora iniziato e si deve attendere, spesso qualche giorno. Allora, focalizziamo la nostra attenzione sui momenti salienti che ci consentono di diagnosticare il travaglio di parto, che non è una malattia, ma una fase dell’evento parto.

L’utero è un muscolo involontario, ed il travaglio di parto è costituito da contrazioni muscolari uterine.

Come tutti i muscoli, quando si contrae aumenta la propria consistenza. Una donna, al termine della gravidanza, riesce, con una leggera pressione, ad affondare il dito sull’addome, in corrispondenza dell’utero : potete provare.

Il muscolo uterino, al di fuori della contrazione, consente la digito pressione. Se il muscolo è contratto, non sarà possibile affondare il dito nel muscolo uterino, in quanto la contrazione lo renderà duro come una roccia.

Le nostre osservazioni non coincidono con il fenomeno dolore, che risente di altri stimoli.

Il dolore non consente la diagnosi di travaglio di parto.

Orbene, tornando alla contrazione uterina, altro parametro importante è la ingravescenza del fenomeno.

I parametri da seguire sono la durata della contrazione e la pausa tra una contrazione e l’altra

Facciamo un esempio :
la donna gravida a termine, si accorge della contrazione uterina e riesce a riconoscerla  con i consigli appena forniti; deve poi cronometrare la durata della contrazione. Le contrazioni uterine , all’inizio del travaglio, durano pochi secondi, e la pausa tra una contrazione e la successiva è lunga, può essere di trenta minuti e più.

Se le contrazioni non si ripetono dopo la prima, o dopo le prime tre o quattro, si tratta di un falso travaglio di parto (quello stato che viene volgarmente definito “patenza”). Come se il muscolo uterino stesse facendo un po’ di allenamento, un atleta che si allena prima della competizione.

Ma se si ripetono, bisogna cronometrarle e annotarne con precisione la durata,  l’ora in cui avvengono e l’ora delle successive.

Se il travaglio è reale, le contrazioni avranno una durata sempre maggiore e la pausa, tra una contrazione e la successiva, durerà sempre di meno.

Esempio:
La contrazione dura 5 secondi, con una pausa di 30 minuti dalla successiva
Poi la contrazione dura 7 secondi, con una pausa di 18 minuti e così via.

Ho fatto un esempio di durata media, ma teniamo presente che  un travaglio di parto di una prima gravidanza  dura mediamente 6/8 ore. Quindi le contrazioni aumenteranno la loro durata, e la pausa tra una contrazione e la successiva tenderà sempre a diminuire, ma il tutto diluito nel tempo indicato.

Al termine del travaglio, potremo avere la contrazione della durata di 1 minuto con una pausa analoga. Ma a questo punto saremo molto vicini alla conclusione del  parto.

Questi parametri, da annotare con precisione, possono essere molto utili allo specialista con il quale vi relazionerete.

Inoltre, si potrà stabilire con maggiore approssimazione il momento di recarsi in luogo di cura, senza timore di essere rimandati a casa.

Il momento del ricovero lo stabilirà lo specialista che segue la vostra gravidanza.

Eviteremo in questo modo false valutazioni, come spesso di ascolta : “dottore la contrazione è durata mezz’ora”.

Poche notizie, precise, molta buona volontà da parte vostra, e affronterete con maggiore conoscenza un momento importante della vostra vita. Inoltre, tenervi impegnate durante questa fase vi distoglie parzialmente dalla paura e dalla tensione del momento. Con buona probabilità, si affiancherà, alla contrazione, un tipo di respirazione “dedicata”, ma di questo parleremo successivamente.

Affronteremo in seguito anche le fasi successive al travaglio di parto , come pure il trattamento del dolore durante tutto l’evento parto.

In bocca al lupo.


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